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Antidepressivi

Nei primi anni '50 furono scoperte casualmente le proprietà euforizzanti dell'iproniazide, che allora veniva usato nella terapia della tubercolosi, e che fu efficace nel trattamento di pazienti depressi. Dall'iproniazide derivò la prima classe di antidepressivi, gli inibitori delle monoammino ossidasi (IMAO). Pochi anni dopo vennero riconosciute all'imipramina, che era usata come antipsicotico, anche proprietà antidepressive. Proprio dall'imipramina nacque l'altra grande classe di antidepressivi, i triciclici (TCA), così chiamati per la loro struttura molecolare. Con il progressivo approfondirsi delle conoscenze sui meccanismi d'azione degli antidepressivi e sui correlati biologici dei disturbi dell'umore, a queste due famiglie storiche si sono aggiunte altre sostanze di varia struttura chimica, definiti antidepressivi atipici o di seconda generazione, come il Prozac.

In soggetti che non presentano disturbi depressivi, i farmaci antidepressivi non hanno alcun effetto positivo ma danno una generale sensazione di fatica e alcuni sgradevoli effetti collaterali, quindi non c'è il rischio di abuso di antidepressivi. In persone depresse invece, gli antidepressivi migliorano spesso il tono dell'umore, sbloccano l'inibizione psicomotoria tipica del depresso, attivano l'appetito e in alcuni casi moderano l'ansia del soggetto. Da ricordare che questi farmaci vengono usati (soprattutto l'anafranil), per altri disturbi serotoninergici, come il disturbo ossessivo-compulsivo.

Triciclici

Questa classe di antidepressivi ha soppiantato quasi del tutto gli antidepressivi IMAO: l'efficacia di questi farmaci è stata ampiamente dimostrata da una serie di studi clinici effettuati negli ultimi 25 anni. Alcuni TCA come l'amitriptilina e la doxepina possiedono una maggiore attività sedativa rispetto ad altri TCA, infatti vengono impiegati negli episodi depressivi con una forte componente ansiosa e/o insonnia.

Nella pratica clinica i principi attivi più usati sono i seguenti:
  • amitriptilina
  • clorimipramina
  • desipramina
  • dotiepina
  • imipramina
  • maprotilina (che ha struttura leggermente diversa dagli altri avendo 4 anelli, e che quindi viene detto tetraciclico)
  • nortriptilina
I TCA vengono usati nella terapia della depressione, a fronte di questi sintomi:
  • disinteresse, stanchezza, difficoltà a concentrarsi
  • pensieri tristi, voglia di piangere, sensi di colpa
  • insonnia
  • perdita dell'appetito
  • perdita del senso del valore di sé e della propria autostima, idee di suicidio

Intossicazione acuta da TCA

Il sovradosaggio di TCA può dare un'intossicazione acuta, che va valutata sulla base della quantità di farmaco assunta e dei livelli plasmatici di principio attivo. L'ingestione di alte dosi di antidepressivi triciclici provoca una sintomatologia da intossicazione acuta (vedi sotto) e può essere mortale. L'intossicazione acuta da TCA interessa in particolare il cuore e il sistema nervoso centrale, i sintomi tipici sono:
  • dilatazione pupillare
  • agitazione psicomotoria e stato confusionale
  • disartria e convulsioni
  • paralisi respiratoria e intestinale
  • cute secca e arrossata, diminuzioni delle secrezione mucosa
  • gravi aritmie cardiache
  • coma
Le interazioni dei TCA con altri psicofarmaci sono molto pericolose. In particolare l'interazione fra TCA e antidepressivi IMAO deve essere evitata per l'insorgere di convulsioni, ipertensione arteriosa, collassi cardio-circolatori, morte improvvisa. Anche l'associazione di TCA con antiparkinsoniani, antistaminici, alcuni antispastici, deve essere evitata. I TCA aumentano inoltre l'effetto sedativo di molte sostanze che deprimono il sistema nervoso centrale: alcol, barbiturici, BDZ e altre ancora. I TCA possono anche potenziare gli effetti delle amfetamine e di farmaci amfetamino-simili. Sono stati riportati casi di crisi ipertensiva ed emorragie cerebrali talvolta fatali nei casi (documentati) di tali interazioni farmacologiche.

Il trattamento dell'intossicazione acuta da TCA deve essere sempre effettuato in un'unità di terapia intensiva, il soggetto intossicato deve essere quindi accompagnato immediatamente in ospedale.

SSRI

Gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI, Serotonin Selective Reuptake Inhibitors) sono una classe di antidepressivi piuttosto recente, rapidamente impostisi per la maggior sicurezza rispetto ai triciclici e alle minori controindicazioni rispetto agli antiMAO (IMAO, MAOi). Il primo antidepressivo di questa categoria è stata la fluoxetina (Prozac), adoperata con successo nelle sindromi depressive, ossessivo-compulsive e nella bulimia nervosa (binge-eating). Il trattamento, come per gli altri antidepressivi, deve durare almeno sei mesi, mentre i primi effetti non si manifestano prima di due settimane dalla prima assunzione.

Effetti collaterali

  • Sonnolenza
  • Confusione
  • Alterazioni visive
  • Alterazioni del sonno
  • Ansia, agitazione motoria
  • Sindrome serotonergica (raramente)
  • Riduzione della libido, deficit erettili
  • Tremori
  • Vomito, nausea

Controindicazioni

Si evita nel modo più assoluto la somministrazione contemporanea di SSRIs e altre classi di antidepressivi, in quanto la combinazione potrebbe portare a sindrome serotonergica. In genere si deve osservare un intervallo di almeno 14 giorni tra la sospensione di un SSRI e l'inizio di una terapia con iMAO o triciclici. Per lo stesso motivo è da evitare l'assunzione di triptofano od Erba di San Giovanni (Iperico) in contemporanea all'assunzione di SSRIs.

Inibitori delle monoaminossidasi (IMAO)

Gli IMAO sono farmaci ormai obsoleti, sia perché non hanno mai mostrato efficacia superiore a quella dei TCA più conosciuti, sia perché meno maneggevoli e meno tollerabili a causa delle pesanti restrizioni che impongono alla dieta del paziente. Questi farmaci agiscono con un meccanismo diverso da quello dei TCA e degli altri antidepressivi inibendo l'azione delle monoaminossidasi, enzimi duputati al catabolismo delle catecolamine (serotonina, dopamina, noradrenalina), inducendo una maggiore biodisponibilità di neurotrasmettitori nei processi sinaptici. In Italia è al momento presente sul mercato un solo IMAO, la tranilcipromina (Parmodalin, in associazione alla trifluoperaziona - un neurolettico), il cui utilizzo è generalmente limitato ai casi di grave depressione psicotica.

Ansiolitici | Benzodiazepine | Barbiturici | Antidepressivi | Neurolettici

Psicofarmaco. (15 gennaio 2008). Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 18 febbraio 2008, 14:35 da http://it.wikipedia.org